Siamo indignati
29 ottobre 2014: ci sono giornate che, nonostante la loro indubbia importanza, non dovrebbero essere riportate sui libri di storia. Per pudore, si intende, per lasciare intatto quello che resta della dignità di una nazione. Invece no: i nostri figli e i nostri nipoti dovranno sapere. Stiamo parlando ovviamente degli scontri avvenuti ieri a Roma, dove una folla pacifica di operai di Terni è stata caricata dalle forze dell’ordine. Il bilancio: 4 feriti di cui uno menato quand’era già a terra. La polizia fa sapere che c’è qualche ferito anche fra le loro fila. Di fronte ad un avvenimento come questo noi de La Voce che Stecca abbiamo deciso di mettere da parte l’ironia per esprimere in modo netto e asciutto il nostro punto di vista. Quanto accaduto ieri a Roma è non si può commentare senza usare parole forti dirette sia alle forze dell’ordine che hanno compiuto un atto che non si vedeva (e ci si augurava di non vedere più) da più di quarant’anni, sia a chi ha deciso di fare un muso contro muso con i lavoratori e i sindacati. Che ciò che è successo a Roma sia di una gravità estrema è testimoniato dal fatto che giornali e giornaletti hanno espresso un’unanime condanna: pure Il Giornale con un editoriale del direttore Alessandro Sallusti che si può definire ben fatto se non si considera la conclusione: «vi immaginate che cosa sarebbe successo se tutto questo fosse successo sotto un governo Berlusconi?». Si può dire che qua Sallusti la faccia indubbiamente fuori dal vaso: se ci fosse un governo di centrodestra, sarebbe stato indubbiamente più «normale» vedere le forze dell’ordine che menano i manifestanti. Invece al governo c’è (o, almeno, ci dovrebbe essere) il centrosinistra, il Partito Democratico. È confortante vedere che, almeno in situazioni come questa, Susanna Camusso torni ad essere una sindacalista, dopo essere stata tre anni fa a cena con Monti dopo un incontro della Confcommercio. Risulta alquanto squallida invece l’uscita dell’inadeguata Pina Picierno, secondo cui la Camusso è stata nominata in modo irregolare. La nobelica creatrice di neologismi (celebre il misogeno con cui si rivolse a Sgarbi) forse non ha capito di cosa si stesse parlando: è colpa della Camusso se la polizia ha picchiato i manifestanti? Va bene tutto, ma ci sembra alquanto esagerato affermare che le forze dell’ordine abbiano agito come vendetta perché la Camusso è la segretaria generale della Cgil. Anche perché, volendo essere pignoli, gran parte dei manifestanti appartengono alla Fiom. Vuoi che sia tutta una congiura contro Landini? Per utilizzare una frase di cui forse abusiamo, fossimo in un paese normale tutta la popolazione (destra & sinistra, geni & cretini) chiederebbe a gran voce le dimissioni di tutte le cariche dello stato. Ma non lo siamo: tutto rimarrà lì e di questo forse si ricorderanno solo i libri di storia.
Tito G. Borsa
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia