Simon & Garfunkel: 50 anni di suono nel silenzio

«Hello darkness, my old friend» è l’incipit di una delle canzoni più belle e famose della storia della musica pop, diventata il simbolo della generazione americana degli anni ʼ60 e di una ventata di rinnovamento e di ribellione che si insinuava in ogni ambito della cultura statunitense, provocando altresì un ribaltamento dei valori e dei costumi.

SimonGarfunkel

The Sound of Silence di Simon & Garfunkel ha compiuto 50 anni lo scorso 17 gennaio: anche se era già stata registrata due anni prima, solo nel 1966 venne inclusa nell’omonimo Lp. Un super classico entrato nellʼimmaginario collettivo grazie anche a Il laureato, film con Dustin Hoffman, di cui è colonna sonora. Il brano di Simon & Garfunkel divenne la colonna sonora di un cambiamento generazionale, di un muro di incomunicabilità tra il mondo giovanile e quello degli adulti, ormai incapace di trasmettere i valori di una realtà ipocrita e perbenista. Il testo della canzone, scritto da Simon nel 1964, nasce proprio da questo sentimento di alienazione: «Avevo 21 anni, non avevo scritto pensieri molto elaborati. Era pura rabbia adolescenziale, ma possedeva un livello di verità che ha finito per toccare la sensibilità di milioni di persone». Nel gennaio del 1966 il brano arrivò alle vette delle classifiche americane e si prestò, nel corso del tempo, a interpretazioni diverse a volte smentite dallo stesso autore.
SoundsSilenceLa storia della canzone, come quella di ogni mito che si rispetti, è una storia fatta di rivendicazioni, di interpretazioni e di leggende alimentate dallʼimmaginario collettivo. The Sound of Silence, nonostante i suoi 50 anni, può considerarsi attualissima, dʼaltronde la traduzione letterale è «Il suono del silenzio»: silenzio che divide ancora oggi le persone, incapaci di costruire rapporti che vadano al di là di un semplice messaggio, di una foto, di un social network. Questo è il silenzio peggiore che possa avvolgere lʼumanità. Ogni volta che si ascoltano canzoni di questa portata emotiva bisognerebbe riflettere più a fondo sul loro significato e, uscendo dal singolo contesto di cui trattano, riflettersi in esse e fare proprio il messaggio che racchiudono, spesso molto più attuale di quanto si possa pensare.