Smau: un viaggio tra le nuove tecnologie
Da anni nel nostro paese si parla sempre più di un’industria lontana dalle nuove tecnologie e che stenta a rinnovarsi, ma fortunatamente si può dire che queste critiche non rispecchiano del tutto la realtà.
Un esempio lampante di come l’industria si sta buttando a capofitto nelle nuove tecnologie è lo SMAU, ovvero una delle principali fiere dedicate all’Information & Communications Technology.
Questo progetto ha visto la sua prima realizzazione nel 1964, e da allora continua ad attirare ogni anno oltre 80mila aziende differenti che, grazie a questa iniziativa, hanno l’opportunità di farsi conoscere riuscendo a costruire un ponte con il mercato. Infatti allo SMAU, oltre agli operatori dell’industria digitale, si possono trovare anche startup, spin-off, laboratori, centri di ricerca e PMI.
Il primo appuntamento di quest’anno si è tenuto il 10 e 11 marzo a Padova, e ha ospitato un’ampia gamma di aziende che hanno saputo dare vita a progetti scaturiti da un perfetto connubio tra tecnologia e utilità.
Una parte importante della fiera era basata su una delle tecnologie che sono entrate maggiormente nella vita odierna: la realtà del cloud computing. Infatti molte imprese all’avanguardia per quanto riguarda le telecomunicazioni, come Telecom, Information Consulting, Data Center e D-Link, propongono alle aziende un sistema innovativo di Data Center, Cloud backup, VPS, networking and security, telefonia e sistemi firewall, delineando un futuro in cui i dati saranno disponibili online e dove, grazie a questi nuovi sistemi, le ditte potranno semplificare e velocizzare il proprio lavoro. Grazie a questi sistemi di archiviazione online si potranno eseguire tutte le operazioni comodamente dal proprio ufficio con un click. Ne è un esempio il progetto «Impresa Semplice» di Tim, che permette all’azienda di creare il proprio piano tariffario e scegliere i prodotti desiderati orientandosi semplicemente nella piattaforma online.
Un’altra impresa all’avanguardia nel campo delle telecomunicazioni è VoipVoice, che usa la tecnologia VoIP, ovvero «Voice over Internet Protocol». La genialità di questa proposta sta nel fatto che la conversazione telefonica è resa possibile sfruttando una qualsiasi connessione Internet o una qualsiasi altra rete che usi il protocollo IP. Nella pratica ciò vorrebbe dire che, ad esempio, anche se ci trovassimo in un altro stato, sarebbe possibile parlare tramite la propria linea telefonica, senza dover pagare un extra tariffario come succede quando comunichiamo con Whatsapp o Skype.
Allo SMAU era presente anche il magnate della banda ultra larga, Reder, che ha stupito tutti riuscendo a mettere in scena un concerto nel quale la voce e il violino erano presenti in sala, mentre i restanti strumenti, basso, chitarra e batteria erano situati in uno studio di Vicenza e comunicavano con i presenti grazie ad alcuni schermi e a un internet super veloce. Sebbene questa azienda lavori solamente per le pubbliche amministrazioni, tale strabiliante prova ci può far immaginare come sarà la velocità delle connessioni nel futuro.
Un’altra sensazionale innovazione che cambierà il mondo delle vendite nel prossimo futuro è quella dell’azienda LoIMMAGINI. Questa ditta ha proposto un modo totalmente nuovo di utilizzare la tecnica del rendering, applicando questo metodo di rappresentazione grafica al mondo del marketing. Questa tecnologia permette, per esempio, di poter visualizzare nel proprio cellulare come potrebbe risultare una casa, una stanza arredata o un mobile in anteprima virtuale, dando la possibilità all’acquirente non solamente di vederne la fotografia, come era stato fatto fino ad ora, ma creando immagini in tridimensione che si spostano in base a come viene mosso il cellulare, dando anche la possibilità di poterle ruotare di 360 gradi. L’obiettivo di questa tecnologia sarà dare un giorno l’opportunità alla gente comune di poter visualizzare i capi e gli oggetti dei cataloghi in tridimensione nel proprio cellulare, in maniera da poter vedere il prodotto come se fosse un pezzo reale e non una sua rappresentazione.
Una delle più spettacolari associazioni presenti allo SMAU è Fablab Padova, una piccola officina-laboratorio che offre strumenti per realizzare dispositivi tecnologici. L’obiettivo di questo laboratorio è diventare un punto di riferimento per la sperimentazione delle nuove tecnologie di fabbricazione digitale, offrendo i suoi servizi ad un’ampia gamma di mercato, che parte dagli artigiani fino ad arrivare agli studenti e a tutti gli appassionati. Tra i tanti strumenti di fabbricazione digitale che Fablab offre, vi era esposta in fiera una stampante 3D, una tecnologia incredibilmente avanzata che ha rivoluzionato il mercato per la varietà dei prodotti che vi si possono stampare. Infatti con questo macchinario, fatto il disegno a computer, è possibile creare qualsiasi cosa, passando da portachiavi e anelli fino alla creazione di protesi complesse. Inoltre Fablab ha esposto allo SMAU anche i prodotti ricavati dall’incisione e il taglio tramite la fresa CNC e il taglio laser. Il primo metodo permette, partendo da un materiale pieno e da disegni fatti a computer, di incidere, forare e spianare nei minimi dettagli ogni tipo di oggetto desiderato. Il secondo, invece, tramite una sorgente di luce infrarossa concentrata tramite specchi e lenti, permette di tagliare e incidere qualsiasi tipo di materiale non metallico, e di ottenere così oggetti talmente puliti e precisi da rasentare la perfezione.
La cosa che colpisce maggiormente di questa fiera è che, oltre a creare un legame tra le imprese presenti e il mercato, ci permette di conoscere i nuovi sistemi tecnologici che cambieranno il nostro modo di vedere le cose, e di farci rendere conto che, nonostante la crisi che imperversa in questi anni, ci sono ancora realtà di impresa che si lanciano nell’esplorazione di nuovi progetti e tecnologie.
Laureata all’Università di Padova Ingegneria Chimica e dei Materiali e laureata magistrale in Ingegneria Chimica (Susteinable Technologies and Biotechnologies for Energy and Materials) presso l’Almamater Studiorum Università di Bologna.
Scrivo per La Voce che Stecca dal 16 luglio 2015 e su queste pagine mi occupo di cultura, musica e sport, ma soprattutto di scienza, la mia passione.