La solitudine dell’inverno
L’inverno è alla finestra. Appoggio il naso caldo al vetro che sa di neve. Anche se neve ancora non c’è. Ma non mi ci specchio. Faccio un respiro e tutto fuori sfoca in un bianco opaco. Sparisce il grande acero del mio giardino, le foglie secche, l’erba e le siepi.
Non vedo nemmeno me.
Allora con un dito appoggio il polpastrello su quella nuvola bianca. Sperando di aprire uno spiraglio. Ed eccolo lì, ora ci infilo la pupilla e torna la bellezza. La luce. Basta averne un minuscolo spiraglio, e poi quello si espanderà fino a diventare tutto limpido e trasparente. Reale. Oltre al vetro. Accade così anche con i problemi e i momenti bui della vita. Tutto attorno appare opaco e senza via d’uscita. Il panico, la rassegnazione. La solitudine. La disperazione di non aver più nemmeno una speranza di rivedere, rivivere di nuovo. Una nuvola bianca invade il corpo e la mente bloccando i pensieri e i movimenti, rendendoci immobili spettatori in attesa della fine.
Questa è la sensazione di ogni persona, perché ognuno di noi almeno una volta nella vita si sente o si sentirà così.
Eppure basta alzare un dito, e aggrapparsi per sbirciare da quel piccolo spiraglio… e poi diventerà sempre più grande. Fino a ritrovarti libero di guardare fuori alla vita.
Prendere coraggio, aprire la finestra.
Finalmente, uscire.
Uscirne, perché ciò è possibile. Per tutti.
È un passaggio molto doloroso e delicato, perché basta un respiro, per chiudere la fessura. Ma non bisogna arrendersi.
Anche se fuori sarà inverno, col suo grigio freddo triste… vale la pena di uscire, e farsi venire le gote rosse dall’aria frizzante. Sentire battere il cuore in mezzo alla natura. In mezzo a un mondo pieno di piccole fessure pronte ad aprirsi per te e portarti a livello sempre maggiori di serenità. Forse, felicità.
Se esiste, sta sicuramente al di là del vetro della finestra. Non sbattiamoci la testa.
Sta arrivando l’inverno, ma è ora di uscire.