Tiziana Cantone: non siamo maturi per internet
La tragica vicenda di Tiziana Cantone, una giovane donna che si è tolta la vita dopo essere finita sugli schermi di centinaia di migliaia di persone, ci ricorda una cosa: non siamo ancora pronti per internet. O meglio, non siamo ancora abbastanza consapevoli per poter usare uno strumento di comunicazione così efficace, e proprio per questo così pericoloso.
Nel caso di Tiziana la colpa è di tutti e di nessuno: sua, perché si è fatta filmare e ha ingenuamente condiviso i video con i suoi amici; di questi ultimi, che hanno reso pubblici i filmati; ma anche di ogni singola persona che li ha visti, o che si è divertita a parlarne o a sentirne parlare, contribuendo a diffonderli e a screditarla. Le questioni che internet solleva sono simili a molti dei grandi problemi globali di oggi: i cambiamenti climatici, lo sfruttamento minorile, la violenza sugli animali; ciò che li accomuna è che sono alimentati dai piccoli gesti quotidiani, apparentemente innocui, di ognuno di noi. Per questi problemi, il concetto di responsabilità individuale non basta più.
Internet ci chiede di maturare nuovi valori, valori che ci dicano cosa è giusto condividere e cosa no, che cosa dire e come dirlo. Abbiamo bisogno di capire che sul web nulla è privato, che, anche se abbiamo l’impressione di poter decidere con chi condividere dei contenuti, in poco tempo possono finire nelle mani di chiunque. Ma capire tutto questo veramente a fondo, radicarlo in noi al punto da modulare le nostre azioni su queste riflessioni, è difficile e richiede tempo. I valori di cui abbiamo bisogno impiegano anni ad affermarsi, e soprattutto devono trovare terreno fertile. Forse anche per la mia generazione è troppo tardi: abbiamo conosciuto internet alle medie o al liceo, come uno spazio di assoluta libertà, in cui potevamo condividere qualsiasi cosa. I potenziali pericoli erano solo parole, sembravano così lontani dal nostro modo apparentemente innocente di usare il web. Ma era già troppo tardi: prima di accedere a internet, bisogna conoscerlo, ora più che mai. I nuovi internauti dovrebbero ricevere una formazione adeguata: l’educazione all’uso corretto del web è ancora troppo poco diffusa.