Torino: ma quanto costa il Museo Egizio?
Correva l’anno 1824 quando fu ufficialmente fondato il Regio Museo delle Antichità Egizie a Torino, in seguito all’acquisizione da parte di Carlo Felice di Savoia di svariate opere rinvenute in Egitto da Bernardino Drovetti. Il nucleo originario era costituito da più di 5000 oggetti, tra cui statue, papiri, sarcofagi, mummie, stele, bronzi ecc. che, una volta giunti a Torino, trovarono posto nel Palazzo dell’Accademia delle Scienze – tutt’ora l’attuale sede del Museo – progettato nel XVII secolo dall’architetto Guarini. Successivamente, tutti i reperti della collezione vennero catalogati; nel 1894 si assistette a un arricchimento archeologico grazie al neo-direttore Ernesto Schiaparelli, che organizzò numerosi scavi nei più importanti siti egiziani. L’ultima acquisizione importante del Museo risale al 1970: la Repubblica Araba d’Egitto donò all’Italia il tempietto di Ellesija. Il Museo Egizio odierno è gestito dalla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, costituitasi con atto notarile nel 2004.
Nelle sale del museo torinese sono esposti oggi più di 3000 oggetti, disposti secondo un percorso cronologico che si sviluppa in quattro piani. Circa 26mila reperti, comunque, si trovano nei magazzini, per esigenze talvolta di conservazione, talvolta di ricerca. All’interno del Palazzo dell’Accademia delle Scienze si trova, inoltre, la Biblioteca Silvio Curto. Il Museo Egizio di Torino è dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’antico Egitto: nel suo genere ospita la collezione più vasta al mondo, seconda solo a quella del Cairo.
Ad aprile 2015, dopo 10 anni di lavori e 50 milioni di euro spesi, il Museo Egizio si è presentato ai visitatori completamente rinnovato nell’allestimento, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e adatto anche ai più piccini, con un percorso «famiglia» pensato appositamente per loro. Il prezzo? 13 euro l’intero, ridotto a 9 per giornalisti e ragazzi da 15 a 18 anni, 1 euro per bambini da 6 a 14 anni, insegnanti e gruppi scolastici, gratuito per minori di 6 anni, invalidi, accompagnatori, membri dell’Icmo. L’audioguida, in italiano e inglese, è compresa nel biglietto.
Lo scorso weekend ho avuto l’occasione di rivisitare, dopo 5 anni, il rinnovato Museo Egizio torinese ma, purtroppo, non mi posso ritenere soddisfatta al 100% della mia esperienza. Il prezzo del biglietto è aumentato di ben 2 euro: l’intero a 15, il ridotto a 11. Certo, due euro sembrano una sciocchezza: moltiplichiamoli, però, per i migliaia d’ingressi giornalieri! È assurdo, inoltre, che gli studenti universitari non godano nemmeno di una piccola riduzione. Il biglietto è acquistabile online sì, ma aggiungendo altri 2€ di prevendita, arrivando così a pagare 17€ per accedere al museo. Una volta all’interno, poi, chi ha uno zaino o una borsa appena più ingombrante è obbligato a depositarlo nel guardaroba per «ragioni di sicurezza» e, indovinate un po’? Quest’obbligo è a pagamento! 1 euro per assolvere a un obbligo. Riassumendo, quindi, per accedere al Museo Egizio di Torino il prezzo da pagare è 16€ sorbendosi minimo 2 ore di coda, oppure in prevendita a 18€, tenendo conto che una turista come me uno zainetto ce l’ha sempre.
Il nuovo allestimento del Museo Egizio di Torino è senz’altro realizzato in modo magistrale, donando una nuova luce alle collezioni: merita una visita, e su questo non si discute. Ciò che lascia l’amaro in bocca è il prezzo dato alla «cultura», volendo fare un discorso più generico. È corretto che uno studente paghi 18 euro per arricchire il proprio bagaglio culturale? Dove sono finiti i buoni propositi di «accessibilità»? E pensare che il Museo Egizio del Cairo, che offre una maggior varietà di reperti, costa solo 100 LE (5,85 €), circa un terzo rispetto a quello torinese…
Laureata in Economia dei Beni Culturali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, frequento la magistrale in Marketing e Mercati Globali all’Università di Milano-Bicocca. Innamorata della cultura, nel mio piccolo cerco di diffonderla il più possibile.
La prima domenica del mese è gratuito l’ingresso come in ogni museo nazionale?