Tre tipi che mandano tutto in vacca
Oggi con voi ci lanceremo in un esperimento molto ardito con il quale ci auguriamo di non perdere la credibilità che piano piano ci stiamo guadagnando su queste pagine, in caso contrario amen, e così sia. Analizzeremo quindi alcune delle molteplici tipologie di cittadino italiano che, a nostro non modesto parere, rendono l’Italia il paese che è.
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L’ignorante. Si tratta forse della più comune forma di italiano medio, quello che non sa ma crede o, peggio, pretende di sapere e che agisce di conseguenza. Di ignoranti se ne trovano da tutte le parti e in tutti gli schieramenti: ci sono i leghisti, i berluschioti, i renzecilli e i pentastellati. Per comodità non citiamo gli ennecidini e i fratelli d’Italia, nome azzeccato per un quartetto vocale. L’ignorante è convinto di avere sempre ragione, argomento della sua tutt’altro che approfondita dissertazione è un miscuglio di luoghi comuni tipici delle osterie di fuori porta di non gucciniana memoria: «i negri ci rubano il lavoro», «tutti a casa!», «toghe rosse al rogo», «rottamiamo tutto!» sono alcuni degli innumerabili esempi tratti dal dizionario di questi figuri. Il problema dell’ignorante, oltre alle colossali bestialità che molto spesso dice, è la totale assenza di argomentazione a favore della propria idea, segno distintivo della categoria.
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L’italiano medio. È il tipico individuo che non vuole grane, per riassumere in qualche parola il suo credo. Ha votato Dc quando tutti votavano Dc, anche se il Pci lo attraeva di più; ha votato Pd alle europee, anche se in modo latente appoggiava le idee del M5S; non chiede lo scontrino per non far incazzare il macellaio, che magari la volta dopo gli dà la carne avariata o ci sputa dentro facendo il pacchetto. L’italiano medio è una categoria che esiste dal XVIII secolo (e probabilmente anche da prima) e già stava sulle palle a Dante che giudicava l’«ignavo», variante medievale del suddetto individuo, persona peggiore dei peggiori criminali infernali per il semplice fatto di non essersi mai sbilanciato a favore di un’idea, giusta o sbagliata che fosse.
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L’italiano medio (coi soldi) o Imcs. Si tratta di una più elegante e garbata versione della categoria precedente: l’Imcs si sbilancia solo a favore del suo utile. Disposto a tutto pur di racimolare denaro, è altrettanto disposto a tutto per celare le porcherie che ha fatto per avere il denaro che vanta. L’Imcs trova spesso spazio in politica, nelle istituzioni, ai vertici di certi colossi commerciali intricati con chiunque appartenga all’ambiente. Insomma, dopo l’ignorante e l’italiano medio, l’Imcs è la categoria più diffusa nel nostro paese.
Ci troviamo ad ammettere, con profonda tristezza, che finché queste tre categorie non saranno estinte, l’Italia non sarà mai un paese al passo con i tempi e con gli altri paesi europei. Siamo perfettamente consapevoli che esistono gli ignavi francesi o inglesi, come gli ignoranti tedeschi o gli approfittatori finnici, purtroppo però l’assurda concentrazione di queste tre categorie (e relativi mostruosi ibridi) nel nostro paese è superiore a qualsiasi altro.
Carissimi ignoranti e carissimi Italiani medi (con o senza soldi) che avete letto queste parole, non prendetevela: voi siete voi e noi – purtroppo – non siamo un cazzo.
Tito G. Borsa
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia