Tutta la mia vita racchiusa in una castagna
Persi per strada una piccola castagna che portavo sempre con me. Ero vestita di lana, maglione e sciarpa colorata; a stringermi il collo e nascondermi la punta del naso. Probabilmente avevo anche le gote arrossate per il freddo. Il cappellino che mi piaceva tanto mi schiacciava un po’ i capelli, ma non mi importava granché. Stavo incominciando piano piano ad assaporare il piacere di sentirmi pura, pulita. Grezza. Senza cerone o mascara.
Ci si può sentire donne con solo la pelle addosso. Anzi, lo si è totalmente, così.
Gli scarponcini erano un po’ grossi per le mie gambe e sembrava avessi dei trattori al posto dei piedi, risultavo un po’ sproporzionata. Di sicuro ero buffa.
Soprattutto perché ero una ragazza, ricoperta di strati, che si fermava di scatto, e, disperata, cercava una castagna dispersa tra i ciottoli.
Buffa, sì.
Soprattutto perché ero una ragazza, ricoperta di strati, che si fermava di scatto e gioiva e urlava «Evviva!» con una castagna tra le mani alzata al cielo.
Eccola lì.
Credevo di averla persa, la mia piccola.
Mi attacco molto agli oggetti insignificanti, perché mi piace dare loro un mio valore. E diventano amuleti. Emblemi. Enigmatiche parti di me. Frammenti personali che stacco dalla mia anima e nascondo lì, al loro interno. Solo io ne conosco il vero significato, ed è anche questo che mi piace.
Io in borsa ce l’ho sempre, la mia castagna tuberosa e cicciotta. Mi porta fortuna, come una amica muta.
Vedevo e vedo gli oggetti come esseri viventi, in grado di pensare e soffrire.
Per questo quando leggo un libro, non riesco mai a leggere altro contemporaneamente, mi sembrerebbe di tradirlo.
Per questo amo dare vita con le mie mani a piccole creazioni. È come se li ci fosse una parte viva di me.
E poi regalo. Regalo tantissimo, e a chiunque io voglia bene.
Regalo un qualcosa di mio. Forse loro non sanno… che quel sassolino, quel fazzoletto, sono un pezzo unico della mia anima o dei miei ricordi.
Frammenti, frammenti di me.
Un pizzico di follia.
Timidezza.
Passione.
Paura.
O tenerezza.
O amore.
Spargo in giro per il mondo in mezzo Alle persone. Individuo per individuo.
Semino le mie briciole e spero di lasciare un segno, un ricordo anche dove non ci sono. O quando non ci sarò più.
Forse ho paura di essere dimenticata. Io non dimentico nulla. Neanche a volerlo.
Grazie a quegli oggetti, io non lascerò mai le persone a cui li ho donati. E viaggerò, vivrò con loro tutte le avventure. Girerò il mondo senza muovere un passo. Perché sarò lì, nella tasca o nel portafoglio di chi porterà con sé, quella piccola, insignificante parte di me.
Nel silenzio di una castagna, ci sta il battito del mio cuore, che accompagnerà chi lo saprà tenere stretto.
Avvicinando l’orecchio li potrà sentire: tu-tum tu-tum.
Millemila frammenti, contamino il mondo senza che nessuno lo saprà mai.
Le cose più grandiose Si compiono senza clamore.
Come un fissarsi negli occhi senza dire una parola…
Distogliere lo sguardo perché avrei troppo da dire.