Umberto Veronesi si racconta in un libro
Confessioni di un anticonformista
Umberto Veronesi, Annalisa Chirico
Marsilio – 2015 – 18,50 euro
Umberto Veronesi, medico di fama internazionale e personaggio indubbiamente complesso e atipico, si racconta alla giornalista Annalisa Chirico, collaboratrice del Foglio, del Giornale e di Panorama. I sessantun anni di differenza che intercorrono fra i due interlocutori sono evidenti ma questo è un punto a favore per la conversazione che si può esaminare anche dal punto di vista della differenza fra generazioni così lontane. «Non credo di aver avuto una vita interessante», così esordisce l’oncologo, padre del metodo che porta il suo nome: un nuovo modo di concepire la lotta al tumore, prima ancora di cercare di sconfiggerlo. L’ambizioso obiettivo di Annalisa Chirico è la narrazione del Veronesi self-made man, che sentenzia: «Basta piagnucolare, è venuta l’ora di darti da fare!». Il risultato è una vera e propria lezione di vita: il medico famoso in tutto il mondo per la lotta contro il cancro, le posizioni anticonformiste su religione e droghe, l’amore per le donne racconta un aspetto di sé ancora quasi inedito: «Mi sono guadagnato ogni cosa che ho avuto lavorando sodo. Ho triplicato gli sforzi rispetto agli altri», e poi conclude: «Ho avuto una vita difficile […]. In qualche occasione la fortuna mi ha aiutato ma da sola non sarebbe bastata». Ma quanto risulta dalle pagine di Confessioni di un anticonformista non è certo il ritratto di un Oltreuomo niciano: parlando delle proprie debolezze, Veronesi si rivela per quello che è, una persona in carne e ossa, alle prese – come tutti – con i problemi della quotidianità, prima ancora che con quelli inerenti la sua professione. Si parla anche degli aspetti più sentimentali: Gaber «insieme a Lucio Battisti era il mio cantautore italiano preferito»; «Tutti ci siamo innamorati ascoltando le canzoni di Battisti. Ha traghettato la musica leggera italiana verso la modernità». Si parla di vegetarianesimo: «L’uomo è ciò che mangia: quel che assumiamo attraverso i cibi incide sulla nostra salute».
Una lettura leggera ma interessante: un dialogo che affronta tantissimi temi anche «pesanti» della vita di Veronesi con l’ironia e il sorridente distacco che solo il passato può regalare. L’impresa di Annalisa Chirico, la giornalista che voleva raccontare in un libro i primi novant’anni di vita di uno dei più famosi medici italiani, può dirsi riuscita.
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