Vaccini anti-Covid: contro la propaganda
Ormai da qualche mese è iniziata la campagna vaccinale per contrastare il Covid-19. Il vaccino è stato rappresentato come la panacea di tutti i mali che avrebbe permesso di ritornare a una vita quasi normale; al contempo, il Governo ha ribadito che le misure di contenimento sarebbero in ogni caso state mantenute. Infatti, la somministrazione del vaccino non impedisce ai vaccinati né di contrarre nuovamente il virus né di evitare di trasmetterlo. Inoltre, una delle cose più pericolose è stata la vaccinazione indiscriminata: anche quelli che erano già stati immunizzati contraendo il virus hanno ricevuto le dosi.
Soprattutto, ciò che ormai sembra evidente è l’incapacità di garantire la piena sicurezza dei vaccini anti-Covid. Essi infatti pare stiano provocando un numero notevole di effetti avversi che in certi casi stanno portando anche alla morte delle persone, alcune delle quali non avevano malattie pregresse. Di fronte a tutto questo, la continua e serrata propaganda a reti unificate sulla necessità di vaccinarsi anche da parte dei più giovani per contrastare proprio il Covid diventa vergognosa. Le posizioni si sono attecchite su una maggior cautela, infatti, solo dopo la morte della diciottenne di Genova in seguito alla somministrazione di AstraZeneca.
In più, casi gravi di malati dopo l’inoculazione da vaccino si sentono ogni giorno senza che la posizione del Governo e della stampa mainstream cambi.
Tutti questi avvenimenti non hanno minimamente scalfito la coscienza dei giornalisti mainstream, i quali hanno continuato a diffondere a reti unificate l’appello alla vaccinazione di massa, anche ai più giovani, senza presentare la presenza di rischi già noti e di altri ancora non rilevati per via delle tempistiche. Non dicono, ad esempio, che la maggior parte dei vaccini è stata prodotta in meno di un anno, quindi in tempi molto più contenuti rispetto al classico iter che conduce alla commercializzazione di farmaci e sieri.
È quantomai evidente che le autorità internazionali e i governi non sono minimamente interessati alla salute dei propri cittadini e alla loro consapevolezza. Altrimenti, si sarebbero comportati diversamente sin dall’inizio della pandemia, rafforzando la sanità, quella sanità che hanno progressivamente distrutto in questi ultimi vent’anni; avrebbero cercato di garantire per quanto possibile la sicurezza massima dei vaccini; infine, avrebbero fornito informazioni chiare e precise al posto della becera propaganda che stanno mettendo in atto.