Venezia e Mestre, 8 saggi per la separazione di realtà diversissime
Il quadro normativo dell’autonomia comunale Mestre-Venezia
A cura di Stefano Chiaromanni
Cleup – 2016 – 13 euro
Venezia e Mestre, due realtà diversissime «costrette» da due leggi (una del 1917 e l’altra del 1926) a rimanere unite, insieme ai comuni di Zelarino, Chirignago e Favaro. Questa raccolta di interventi a favore dell’autonomia di Mestre e Venezia è prima di tutto un ritratto storico e sociale di due città. Dal 1979 sono stati ben quattro i referendum per raggiungere lo scopo. L’inserimento di Venezia fra le città metropolitane, alla vigilia del secondo referendum, non permise mai un dibattito costruttivo, ma fu spesso utilizzato in modo strumentale antireferendario. In questo libro, giuristi ed esperti fanno chiarezza sulla legittimità costituzionale di un’azione volta a restituire autonomia a Mestre e a Venezia. A curare il volume è Stefano Chiaromanni, avvocato e dal 2012 presidente del Movimento per l’Autonomia Amministrativa di Mestre. Fra gli interventi troviamo anche Felice Casson, ex magistrato ora parlamentare Pd veneziano. Si tratta di saggi molto spesso tecnici ma mai oscuri, anche per i non addetti ai lavori: chiunque può comprenderne il senso e farsi la propria opinione in merito. Questa si chiama informazione. Se la Costituzione stessa spiega che «La Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali, attua il più ampio decentramento, adegua la legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento», la realtà sembra andare in una direzione opposta. E questo è il problema che un provvedimento volto alla separazione di Venezia e Mestre potrebbe risolvere. Le due città sono diversissime e hanno esigenze spesso discordanti, com’è possibile che siano un comune unico?
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