«Ana bahebak», Elena sconfigge l’anoressia
Ana bahebak
Elena Ventura
Evolvo edizioni — 2015 — 15 euro
Tutti noi abbiamo visto Elena Ventura, classe 1995 ma un’esperienza che le ha donato saggezza, e tutta la sua forza sul web: un suo post su Facebook, in cui confrontava il proprio fisico prima e dopo aver sconfitto l’anoressia, ha fatto il giro d’Italia e questo l’ha anche portata in televisione. Da poco firma di questo blog (esordirà il 28 giugno), Elena colpisce tutti con la sua schiettezza e con la chiarezza con cui parla della sua vita. Ana bahebak («Ti amo» in arabo), per usare le parole dell’Autrice, «non è una storia. Non è un diario. E non è nemmeno… un semplice romanzo. È un fluire di parole barcollanti». Una storia d’amore iniziata bene ma proseguita e finita male è la fonte di un malessere che Elena cerca di raccontarci, a volte con distacco ma più spesso con una coinvolgente e coinvolta prosa che sfocia nella poesia grazie al sapiente uso di immagini molto evocative. «Sono malata. Sono malata nell’anima. La vita è malata. L’amore è malsano»: questa è la sentenza che dichiara tutto il malessere dell’Autrice. Cos’è allora, a conti fatti, Ana bahebak? Il termine «Autobiografia» è del tutto inadatto: Autrice e protagonista non sono che due facce della stessa medaglia, però manca il «senno di poi» che identifica quanto scritto anni dopo i fatti. Un «diario di emozioni», questa sembra essere la definizione più appropriata: Elena mette sulla carta non quello che vede, bensì quello che sente dopo aver vissuto delle esperienze. 167 pagine che si leggono avidamente una dopo l’altra: uno stile estremamente vivace che impedisce al lettore di staccarsi da questo libretto esile fuori ma incredibilmente profondo dentro. Pagine che uniscono protagonisti e pubblico, interiorità ed esteriorità di Elena che ha vinto la sua battaglia e fornisce a chi si trova nella sua situazione la chiave per trovare la volontà di uscire dal tunnel dell’anoressia. La necessità di sfogarsi e di mettere nero su bianco le proprie emozioni porta alla stesura di questo libro il cui pregio fondamentale è la spontaneità: nessun artificio retorico, solo sentimento e sentimenti, il conatus che permette a Elena di aprirsi ai lettori, ma soprattutto a se stessa. La trasparenza, virtù mai come oggi maltrattata, è l’essenza di Ana bahebak: le pagine divengono uno specchio che permette all’Autrice di guardarsi e a noi, posti alle sue spalle, di guardare dentro di lei. Dopo aver letto Ana Bahebak siamo ancora più felici di avere Elena fra le firme di questo blog.
Giornalista professionista e fotografo. Ho pubblicato vari libri tra storia, inchiesta giornalistica e fotografia